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Marco Pannella morto, addio al leader radicale che ha cambiato il volto all’Italia restando sempre in minoranza

20 MAGGIO 2016 – Partecipiamo al dolore per l morte di MARCO   Pannella, indomito combattente per i diritti di libertà.

Franco Modena
Presidente  Assemblea  Priovinciale PD Rovigo

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20 MAGGIO 2016 – Lettera di Emanuele Ulisse,  Direzione Provicniale PD Rovigo

Ho voluto veramente bene a Marco Pannella.

Se penso ai tanti politici, o meglio dire politicanti, che in questi oltre vent’anni di diritto al voto ho scelto, a volte per convinzione altre perché erano il meno peggio, di nessuno tranne Pannella posso dire: non mi ha  mai deluso.

Le sue battaglie civili, sociali, giuridiche, nel segno della libertà e dell’umanesimo le ho condivise praticamente  tutte, e penso che siano stati tantissimi gli italiani che almeno una volta nella vita lo abbiano fatto e che oggi provano sincera commozione per la morte di questo grande cittadino italiano ed europeo.

Ho avuto il piacere di incontrare personalmente Pannella tre volte , una a Ferrara a metà anni novanta ad un comizio della sua lista insieme a Vittorio Sgarbi e le altre due a Roma, nel 2005 a un congresso socialista e l’ultima un paio d’anni fa in compagnia di alcuni amici del PD polesano.

E tutte le volte Pannella è stato sempre disponibile, con la sua umanità, semplicità, simpatia, caratteristiche così avulse alla maggioranza dei politici “famosi”, a perdere qualche minuto per scambiare due chiacchiere  sulla vita, sulla politica, sull’Italia.

Pannella è ricordato prevalentemente per le sue conquiste referendarie, dal diritto al divorzio a quello per le donne sull’interruzione di gravidanza, ma io voglio ricordarlo anche per altre battaglie, alcune meno note o meno di successo.

Su tutte indubbiamente quelle per il Garantismo, contro la carcerazione preventiva da Enzo Tortora in giù, e poi contro gli assatanati delle manette negli anni bui per la democrazia e la civiltà giuridica di inizio anni ’90 che lo portarono inevitabilmente, come tanti altri laici, liberali e socialisti, ad allontanarsi dalla sinistra in quell’irrazionale e isterico decennio in cui la parte prevalente della sinistra parve aver perso  il senso della realtà.

Ma anche le battaglie contro il moralismo e l’ipocrisia, che lo indussero coraggiosamente  a riabilitare il grande riformista Ignazio Silone ostracizzato dal PCI, le battaglie per i diritti dei detenuti che lo hanno portato,  lui tenace anticlericale, ad una inedita sintonia con gli ultimi due Papi, e a quelle sulla legalità istituzionale -lui politico onesto e integerrimo – contro il finanziamento pubblico ai partiti, e poi ancora a difesa delle popolazioni del  Tibet oppresse dal regime cinese, e a favore della contraccezione per una sessualità consapevole e sicura tra i giovani, o per sensibilizzare le istituzioni mondiali, ONU in testa, sulla fame nel Mondo, titanica battaglia poi portata avanti con la medesima determinazione da Emma Bonino.

E ancora l’antiproibizionismo, che non vuol dire inneggiare alle droghe ma comprensione per un ragazzino che per due spinelli poteva finire in carcere ed entrare in un girone infernale, e i diritti alla libertà personale, anche quella di scegliere come e quando morire, in piena dignità.

Quando negli anni scorsi nel consiglio comunale di Occhiobello portai, approvate all’unanimità dai miei colleghi di destra e di sinistra, le mozioni sul diritto all’epidurale e poi al testamento biologico, lo feci in nome della sensibilità verso i diritti individuali delle persone che, anche e soprattutto grazie alla lunga storia e alle tante battaglie all’epoca controcorrente di  Pannella, io (come cittadino italiano quarantenne che se volge indietro i suoi pensieri  trova che Pannella è sempre stato presente)  ho potuto conoscere e imparare.

Grazie Marco per tutto ciò che hai fatto per questo Paese.