“Non basta avere una legge sull’eliminazione delle barriere architettoniche se poi mancano le risorse per gli interventi; diventa una dichiarazione di principi che suona come una beffa per le persone con disabilità o mobilità ridotta. Per questo chiediamo alla Regione di tornare a finanziarla già dall’assestamento di bilancio”. Il sollecito arriva dal Partito Democratico Veneto, con un’interrogazione che ha come primo firmatario il consigliere Jonatan Montanariello, sottoscritta anche dalle colleghe Francesca Zottis e Vanessa Camani.
“La legge 16 del 2007 prevede la concessione, tramite i Comuni, di contributi ai soggetti privati per l’abbattimento di barriere architettoniche, la realizzazione di opere finalizzate alla fruibilità degli edifici e per l’adattamento di moto e autoveicoli. Dal 2011 però è rimasta sostanzialmente ‘lettera morta’: non ci sono stati ulteriori stanziamenti, mettendo in difficoltà le amministrazioni locali che non sono in grado di fronteggiare le richieste. Le uniche eccezioni – ricorda Montanariello – risalgono al 2014 e al 2018, con due delibere che assegnavano alle Ulss rispettivamente 1 milione e 1,3 milioni da girare ai singoli Comuni per finanziare le domande giacenti, con l’impegno delle Aziende sanitarie a effettuare un monitoraggio e rendicontare le somme erogate. Monitoraggio di cui non conosciamo ancora l’esito. Da oltre due anni, quindi, le risorse sono state azzerate: crediamo sia arrivato il momento di invertire la rotta a cominciare dal prossimo assestamento di bilancio, assicurando ai privati un sostegno concreto per l’eliminazione delle barriere architettoniche, come stabilito da una legge regionale”.