ROVIGO 02/09/2015- Diego Crivellarti parlamentare e Julik Zanellato segretario provinciale del Partito Democratico allarmati e preoccupati dalle notizie di uno stop ai lavori di realizzazione della struttura penitenziaria di via Calatafimi: effetti negativi per Rovigo e per l’attuale casa circondariale. La prossima settimana la questione verrà posta al tavolo del Ministro Orlando.
Sarà motivo di un’interrogazione parlamentare urgente da rivolgere al Ministro Orlando per ottenere rassicurazioni sul futuro del nuovo carcere di Rovigo.
“In più occasioni ho avuto modo di sottolineare l’importanza della nuova struttura penitenziaria anche rispetto all’attuale situazione di via Verdi. Un’opera quasi ultimata che deve vedere la completa realizzazione nel più breve tempo possibile. Senza nessuna preclusione confermo la mia massima disponibilità all’amministrazione locale di Rovigo per un’azione comune che vede l’interessamento di tutti i rappresentanti del territorio. Da parte mia al rientro dell’attività parlamentare, già la prossima settimana, cercherò con urgenza di porre la questione al tavolo del Ministro della Giustizia”.
Così il parlamentare del Partito Democratico l’on.Diego Crivellari dopo le notizie relative allo stop e l’interruzione dei lavori di completamento della nuovo carcere che sta sorgendo tra la tangenziale e via calatafimi. Parole espresse in sintonia e congiuntamente alla segreteria provinciale del Partito Democratico che per voce dello stesso segretario Julik Zanellato ha confermato l’attenzione e l’importanza del nuovo carcere per l’intera organizzazione penitenziaria del nordest d’Italia.
Gli esponenti del PD, Crivellari e Zanellato, hanno definito l’interruzione dei lavori di ultimazione un elemento preoccupante ed allarmante che dovrà volgere in maniera positiva nel più breve tempo possibile senza gravare ulteriormente. Preoccupante poiché l’avvio della nuova struttura carceraria ha da sempre un peso non indifferente per alcuni futuri progetti che riguardano la città di Rovigo, allarmante per il rischio che ciò determini effetti poco positivi per la casa circondariale di via Verdi, le maestranze che vi lavorano e l’attuale popolazione carceraria.