In questi giorni due notizie buone per il Polesine, l’assicurazione da parte dell’amministrazione penitenziaria che il nuovo carcere di Rovigo sarà presto completato e messo in funzione e la proposta del Ministro delle Infrastrutture di inserire la Romea Commerciale nel pacchetto di grandi opere da finanziare con il Piano Junker a livello europeo, sono state purtroppo offuscate dalla mannaia del rischio di soppressione della Prefettura di Rovigo, che potrebbe essere accorpata a Padova, assieme alle strutture di coordinamento territoriale di pubblica sicurezza (Questura) e dei Vigili del Fuoco.
Se ciò avvenisse sarebbe un duro colpo al Polesine, ma soprattutto indebolirebbe il ruolo del suo Capoluogo e potrebbe favorire una frammentazione amministrativa e politica devastante per l’unitarietà del territorio provinciale.
Nell’arco di qualche anno potrebbero sedimentarsi movimenti carsici già in atto di attrazione dell’Alto Polesine da parte del Veronese e del Delta del Po da parte di Venezia e Chioggia; Rovigo rimarrebbe isolata e non più centrale nell’area polesana e sarebbe così costretta a gravitare su Padova, diventandone periferia.
Di fronte a questo scenario, favorito dall’immobilismo dell’attuale amministrazione provinciale e dall’incapacità storica di Rovigo di esercitare il ruolo di Capoluogo del Polesine, il Sindaco Bergamin farebbe bene a ricordarsi che oggi è il Sindaco di tutti i rodigini e non solo della Lega; sulle questioni importanti, Bergamin dovrebbe abbandonare il cipiglio da condottiero padano e l’approccio ideologico, assumendo un atteggiamento pragmatico, unicamente rivolto alla tutela degli interessi della comunità.
Se lo Stato dovesse considerarci periferia di Padova nell’ambito della riorganizzazione delle prefetture, delle questure e dei comandi dei vigili del fuoco, a Bergamin non dovrebbe sfuggire il rischio reale di grave ed ulteriore depauperamento di Rovigo e del Polesine.
Sulle battaglie importanti dobbiamo trovare la forza ed il coraggio politico di fare squadra e non può mancare la spinta decisiva del Capoluogo.
Il PD Polesano è pronto a sostenere queste battaglie e si farà anche carico della necessità di approntare un progetto organico di tutela delle prerogative polesane e di crescita della nostra provincia, da condividere poi con le altre forze politiche; per non essere marginalizzati dai processi di riforma in atto a livello statale e regionale, dai riassetti dei servizi pubblici sul territorio, dai processi di ripresa dell’economia e dell’occupazione dobbiamo vivere questa stagione di grande cambiamento non con l’approccio degli “alluvionati” e con spirito remissivo, bensì con grande determinazione e consapevolezza delle nostre potenzialità, mettendo in campo proposte ed idee di sviluppo innovative, incardinate in una visione che valorizzi le esigenze e le peculiarità di tutto il territorio polesano.
L’unitarieta’ e la crescita del Polesine passano per la lungimiranza, la capacità di proposta e di innovazione, la volontà di fare squadra e la caparbietà della sua classe dirigente.
Il Segretario Provinciale _ Julik Zanellato