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Il Pd ribadisce il no alle trivellazioni e dice sì al referendum…

VENEZIA 15 settembre 2015 

Il Pd ribadisce il no alle trivellazioni e dice sì al referendum, Azzalin: “Non ho alcun problema a definire sbagliate le norme introdotte dagli ultimi Governi. Per fermare le estrazioni, però servono anche iniziative legislative: una mia proposta di legge statale che vieta le estrazioni nelle province di Rovigo, Padova e Venezia approvata dal consiglio regionale, giace da anni nei cassetti del Parlamento”

 

Dal Pd in consiglio regionale veneto arriva il sì al referendum. A sottolinearlo sono stati oggi i consiglieri Graziano Azzalin e Andrea Zanoni, che hanno spiegato come già “domani la commissione Affari istituzionali si esprimerà in merito ai due quesiti, anche se già 19 Regioni, compreso il Veneto, hanno già preso l’impegno a far propria l’iniziativa”.

“Si tratta di una questione di grande delicatezza – rimarcano Zanoni e Azzalin che raccolgono le istanze giunte dalla Rete veneta dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste– le trivellazioni infatti, in un mare poco profondo come l’Adriatico, rappresentano un rischio. In caso di incidenti infatti ci sarebbero danni miliardari per l’ambiente, la pesca ed il turismo, in primo luogo balneare. L’Adriatico va tutelato da tutte le trivellazioni anche da quelle già avviate da parte della Croazia. Auspichiamo, anche in vista dell’esame da parte del Consiglio regionale del prossimo 22 settembre, che vi sia l’unanimità delle posizioni a favore di questa battaglia”.

Da parte di Azzalin, poi, un’ulteriore sottolineatura: “Il referendum è un primo passo, con un’importante valenza politica, ma non è risolutivo per chiudere definitivamente al rischio di trivellazioni, in mare come in terra. In Polesine in questo momento vi sono due richieste in itinere che le leggi in vigore, anche senza le norme che il referendum si propone di abrogare, non consentono di bloccare. Per questo nel 2011 ho presentato una proposta di legge statale, approvata pressoché all’unanimità dal consiglio regionale nel gennaio 2012, con il quale si introduce il divieto di ricerca, sfruttamento e coltivazione degli idrocarburi nei territori delle province di Rovigo, Padova e Venezia che fanno già i conti con i gravi problemi di subsidenza. Peccato che il Parlamento, che ha la competenza per apportare questa modifica proposta dal Veneto, ha evitato di mettere in discussione questo disegno di legge che giace in un cassetto da anni”.

“Non solo – aggiunge Azzalin – ma per mettere definitivamente al riparo almeno il Parco del Delta del Po, ho presentato un emendamento alla legge istitutiva del Parco aggiungendo il divieto di ricerca con ogni mezzo al divieto di coltivazione e sfruttamento già previsti. Questo rientra nelle facoltà della Regione e credo che, come sempre è stato su questo tema, vi sarà un’ampia convergenza. Questo – conclude Azzalin – anche per rispondere al Movimento 5 stelle del Polesine, letteralmente ossessionato dalla mia persona: non solo sull’opposizione alle trivellazioni mi esprimo da anni in modo coerente e conseguente, ma ci sono anche gli atti che parlano chiaro. Non è certo il colore politico di un Governo ad incidere sulla mia capacità di valutazione, non sono così manicheo come loro che avversano tutto quello che non hanno direttamente proposto. Le disposizioni dei Governi Monti e Renzi che aprono alle trivellazioni le reputo sbagliate e mi opporrò ad esse come ho sempre fatto. E come sempre ha fatto tutto il Veneto, che porta ancora le ferite delle estrazioni metanifere: il no alle estrazioni di idrocarburi è da anni un tratto che unisce tutte le forze politiche.

Il Consigliere Regionale – Azzalin Graziano