“Dopo due mesi non abbiamo ancora ricevuto copia della corrispondenza tra Regione, Aifa e l’ex commissario Arcuri sulla possibilità di acquistare in autonomia i vaccini né delle offerte arrivate a Palazzo Balbi. Oggi abbiamo inviato un sollecito, sperando che non passino altri 60 giorni: è una questione su cui ci deve essere la massima trasparenza, visto il grande risalto dato fino a poche settimane fa. La prima richiesta di accesso atti con oggetto ‘acquisto dosi vaccini anti‐Covid’ risale ormai al 16 febbraio”. È quanto dichiarano i consiglieri del Partito Democratico Anna Maria Bigon (vicepresidente della commissione Sanità) e Andrea Zanoni, che hanno rinnovato la richiesta al direttore generale dell’Area Sanità e Sociale Luciano Flor, insieme alle colleghe Vanessa Camani e Francesca Zottis. “Non capiamo perché ci sia sempre tanta difficoltà nelle risposte di accesso agli atti. È un nostro diritto come consiglieri, ai sensi dell’articolo 39 dello Statuto e dell’articolo 109 del Regolamento consiliare, poter vedere quella documentazione per capire come sono andate le cose. Anche se gli atti sono riservati il diritto di accesso da parte del consigliere regionale non è soggetto a limiti, come da sentenza del Consiglio di Stato del 2 marzo 2018”.
“Il dottor Flor – proseguono ricostruendo la vicenda – a metà febbraio garantiva che le bozze di contratto fossero già pronte, con la possibilità di chiudere tutto nel giro di tre-quattro giorni e di ricevere le prime dosi in meno di un mese, fino a un totale di 27 milioni di vaccini. Un ottimismo smentito in modo categorico dalle stesse case farmaceutiche che hanno ribadito l’impossibilità di negoziati al di fuori dell’ombrello Ue poiché ci sono precisi vincoli contrattuali. Il giallo però non è stato risolto: chi sono questi intermediari che si sono proposti alla Regione e attraverso quali canali avrebbero avuto una quantità così abbondante di vaccini? La risposta potrebbe essere nelle carte che chiediamo da due mesi e che ancora ci vengono negate senza neanche una motivazione. I 30 giorni, termine ultimo previsto dal Regolamento, sono abbondantemente scaduti; ma, come sancito dalla giurisprudenza di merito, la documentazione dovrebbe essere fornita in un tempo assai più breve. Non vorremmo dover compiere ulteriori azioni legali per esercitare un nostro diritto”.