L’accordo sul clima è stata una delle più grandi conquiste di questi ultimi anni. L’intesa, raggiunta da 195 Paesi alla Conferenza del Clima di Parigi (Cop21) del 2015 e poi ratificata durante l’anno successivo, è un accordo internazionale che spinge i Paesi sottoscrittori a un impegno collettivo per salvaguardare il clima mondiale. Limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi riducendo le emissioni è l’obiettivo dell’accordo, entrato formalmente in vigore in Europa il 4 novembre 2016.
Il significato di quell’accordo, fortemente voluto dall’Unione Europea, non è solo per noi ma è per i nostri figli.
Oggi, dopo la decisione di Trump di ritirare gli Stati Uniti da questo straordinario impegno, promosso anche dalla precedente amministrazione Obama, dobbiamo fare di più. Noi rappresenatiamo le comunità nella quali vivono i nostri concittadini, i nostri figli e operano le nostre aziende: NON POSSIAMO LASCIARE SOLO AI GOVERNI LA RESPONSABILITÀ DI LAVORARE PER GLI ACCORDI DI PARIGI.
Dobbiamo coinvolgere più persone possibili, cittadini, forze economiche e sociali, il mondo scientifico e culturale, l’associazionismo consapevoli della drammatica situazione del Pianeta facendo nostro un chiaro impegno: IL FUTURO NOI LO DIFENDIAMO E NON CI SONO PIANI “B” PERCHE’ NON ABBIAMO UN PIANETA “B”!!
Per questo vi invitiamo da martedì 6 giugno, e nei giorni seguenti, a promuovere questo appello in ogni forma di massima divulgazione per ribadire e sottolineare che il futuro ci riguarda, che il futuro ci appartiene e CHE VOGLIAMO CONTRIBUIRE A LASCIARE IL PIANETA UN PO’ MIGLIORE di come ci è stato consegnato perché è nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
