Venezia, 28 settembre 2016 -Nessun allarmismo, la Regioni siano protagoniste per modellarlo sulle esigenze del territorio” “Un solo Delta, un unico Parco. Non c’è nessuna novità rispetto all’impegno preso un anno fa dal ministro Franceschini all’indomani del riconoscimento Rete delle riserve Uomo e Biosfera Mab Unesco, in cui si parlò della possibilità di una legge speciale. L’emendamento al Ddl Parchi (presentato dal relatore Caleo, ndr), appena passato in commissione Ambiente, è ora atteso all’esame del Senato: l’inizio di un iter non breve, ma è bene non creare allarmismi, comunque.
Dobbiamo essere realisti e guardare agli aspetti positivi, auspicando un ruolo da protagonisti delle Regioni e, naturalmente, dei nostri comuni”. Questo il commento del consigliere regionale polesano e del deputato Diego Crivellari (Partito Democratico) sul progetto per riordinare, coordinare e riformare tutte le aree naturali protette del Delta del Po tra Emilia Romagna e Veneto”. “L’unica certezza è che ci sarà un solo Parco, condiviso dalle due Regioni, poi tutto verrà demandato al decreto legislativo attutativo – dall’emendamento resta infatti fuori tutta la parte dell’assetto organizzativo.
Si va verso una reale semplificazione e si cercherà di raggiungere una visione condivisa di un territorio straordinario, in cui centrale sarà il ruolo di enti locali, società civile e categorie produttive. Spetterà dunque alle Regioni adeguare normativamente il nuovo Parco, modellandolo sulle esigenze del territorio, creare una nuova governance che favorisca la partecipazione del territorio e superi i limiti degli attuali assetti: da questo punto di vista non c’è una correlazione vincolante con la legge 394. Ribadiamo che in questa nuova fase servirà piuttosto assumere, anche come parte veneta, un ruolo da effettivi protagonisti: il Parco dovrà caratterizzarsi non per un aumento dei vincoli e un appesantimento della burocrazia, ma dovrà diventare una vera opportunità per il territorio e le categorie economiche”.