Spinta negativa in contraddizione con il codice etico e lo spirito del partito.
«Un circolo alternativo a Rovigo? Mi sembra un’idea balzana e velleitaria». Julik Zanellato, segretario provinciale del Pd, smorza tutte le voci di corridoio che parlano di piani di «scissione» di parte della minoranza congressuale del Partito democratico. Negli ultimi incontri qualcuno ha espresso l’idea di costituire un circolo «alternativo». Secondo lo statuto del Pd, però, l’unico che può istituire un nuovo circolo, per questioni numeriche o territoriali, è proprio Zanellato, che, come da previsioni, non è ben disposto verso questa iniziativa: «La nascita di nuovi circoli va autorizzata dalla segreteria provinciale. Non mi pare ci siano le motivazioni per fare una cosa del genere anzi sarebbe sciagurato.
E un’idea sbagliata di comunità politica anche in contraddizione col codice etico e lo spirito del Pd». Per il segretario provinciale «Non avrebbe senso competeré all’intemo dello stesso partito. Così si va verso l’implosione. Credo che a Rovigo occorra un salto di qualità e maturità politica. Chi perde i congressi fa la minoranza, ma per costruire e rafforzare comunque il partito. Non per spaccarlo a metà. E poi concedere una cosa del genere non darebbe il buon esempio: spinte in questa direzione totalmente negative ci sarebbero anche altrove». L’obiettivo del gruppo dirigente è diverso: «Dobbiamo ricondurre a sintesi le diversità.
Senza dimenticare i punti di vista differenti, ma facendoli diventare un valore, non motivo di divisione. Bisogna sentirsi in linea con le decisioni assunte dal partito democraticamente. Io ho lavorato m questi mesi per ricomporre fratture storiche». Zanellato riporta esempi positivi: «Donzella ha saputo ricompattarsi. Bisognerebbe guardare a questo circolo. Inoltre ci sono difficoltà ben più gravi che nel capoluogo. In alcune sezioni abbiamo avuto situazioni di ostracismo. Cercheremo di dipanare questi problemi. In ogni caso a Rovigo sarebbe deleterio avere due partiti paralleli che si fanno la guerra. Non è questo il modo di fare. I nostri regolamenti prevedono che la nascita di una secondo circolo sia autorizzato dalla direzione provinciale. E non mi pare ci siano i presupposti. Da parte mia non c’è alcuna volontà di far scivolare il partito su questo terreno».