21 aprile 2016 – Il “ Coordinamento del PD del Delta del Po” formato dai Segretari dei Comuni di Adria (Sandro Spinello), Corbola (Roberto Crepaldi), Loreo (Luca Chiarello), Papozze (Pier Luigi Mosca), Porto Tolle (Massimino Zaninello), Porto Viro (Mattia Andrioli), Rosolina (Massimo Mantoan), Taglio di Po (Marco Ruzza), costituito per la campagna referendaria per il SI contro le trivelle conferma la validità del proprio impegno anche alla luce della buona affluenza al voto registrata nei nostri territori e vista la buona affluenza alle urne è ancora convinto della validità del referendum avvenuto il17 aprile scorso.
In più occasioni è stata espressa la contrarietà alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi, non solo per l’impatto sulla vita del mare e per le gravi ripercussioni sull’economia turistica e della pesca ma, soprattutto, per evitare le conseguenze della subsidenza.
L’estrazione del metano dagli anni ‘30 al 1954 ha prodotto un abbassamento del territorio Polesano e della laguna veneta e una riduzione della difesa dal mare, di cui ancor oggi paga le conseguenze in termini d’investimenti e manutenzioni con enormi sforzi economici da parte dei Consorzi di Bonifica per mantenere l’equilibrio del suolo.
Il coordinamento del PD del Delta del Po, nel sostenere la consultazione referendaria come strumento di espressione popolare, si è attivato a favore del SI con lo scopo di porre fine alle trivellazioni, valutato che i benefici economici ed energetici dell’attuale attività estrattiva nell’Adriatico sono irrilevanti rispetto all’interesse di difendere il mare, la costa, la pesca, il turismo e la terra Deltizia.
Che il PD nazionale abbia dato indicazione di astensione non significa che non ci sia la piena possibilità per chiunque, senza intervento della segreteria, di fare ciò che si crede giusto.
Rispettiamo le posizioni assunte del Partito a livello nazionali ma rivendichiamo con forza ed orgoglio la nostra battaglia per il rispetto delle peculiarità del nostro territorio condotta assieme a tanti cittadini e a tanti rappresentanti politici ed istituzioni del Polesine, tra cui il Consigliere Regionale Graziano Azzalin e di tanti altri nel Delta e non solo, ed è stata, in primo luogo, una lotta di principio territoriale e i contrasti politici interni non devono ledere la libertà di espressione a la tutela del nostro fragile territorio che la storia ha segnalato a rischio.
Disapproviamo, quindi, le sterili critiche che giungono da più parti, anche dall’interno, che ci invitano ad abbandonare il Partito o a dimetterci dalle nostre cariche per questa posizione: vogliamo continuare a essere liberi di pensare e agire confrontandoci costantemente.
Le logiche di tutti allineati e tutti a testa china, per fortuna, appartengono ad altre realtà storiche e l’imminente 25 aprile “Festa della Liberazione” lo ricorderà stimolandoci a continuare a esprimere le nostre idee.
Un sentito ringraziamento va al 45% degli elettori del Delta che il 17 aprile si sono recati alle urne e questo dato rappresenta:
Primo: rispetto della loro e della nostra posizione.
Secondo: speranza, che questo dato, abbia fornito un’indicazione della zona.
Terzo: amore del nostro fragile eco-sistema e attenzione alle attività primarie che ne insistono.
Quarto: libertà di partecipazione.
I coordinatori di circolo del Partito Democratico del Delta del Po