Si sta aprendo sul futuro del Consvipo un confronto interessante, anche se tardivo.
Trombini, che oggi propone addirittura la liquidazione dell’ente, fino a ieri dov’era? Eppure è Presidente della Provincia da oltre due anni ed in qualità di socio di maggioranza, che detiene il 44,76% delle quote del Consvipo, avrebbe dovuto mettere in campo un’azione forte ed incisiva di rilancio dell’ente parecchio tempo fa, anziché farlo languire nell’assenza di strategie, obiettivi da perseguire, nuove progettualità da realizzare.
Il Cda del Consvipo ed il suo Presidente negli ultimi anni hanno dovuto infatti affrontare un cammino quasi in solitaria e sempre in salita, senza disporre di un supporto politico forte della Provincia, del Comune di Rovigo e degli altri soci.
Ha ragione Angelo Zanellato quando sostiene che “il tema però non è l’assetto di un singolo ente, ma la politica complessiva di programmazione, da declinare in atti e opportunità per l’area vasta”.
Ciò l’avevamo del resto anticipato nella tavola rotonda pubblica promossa dal PD lo scorso 9 gennaio e richiede a tutta la classe dirigente polesana il coraggio di affrontare le nuove sfide con coesione, concretezza e nuovi strumenti.
Occorrerà partire dal favorire le fusioni tra i Comuni; altro fronte cruciale sarà il rafforzamento dei servizi pubblici, da quelli di diramazione statale e regionale a quelli socio-sanitari, da quelli formativi e culturali alle utilities. Il Polesine deve difendere le proprie prerogative e valorizzare le proprie peculiarità: meglio di quanto fatto in passato, esprimendo un maggior peso politico specifico.
In una fase di profondi cambiamenti, di repentine innovazioni, di scenari originali, il Polesine non può attardarsi a guardare indietro ma deve mettere in campo uno spirito nuovo e la volontà di crescere davvero, facendo tesoro delle proprie specificità culturali, ambientali ed economiche.
In questo contesto il CONSVIPO non può continuare a vivacchiare, pesando unicamente sulle spalle dei Comuni, ma nemmeno può essere liquidato; soprattutto in un’ottica di Area Vasta, va trasformato in agenzia di crescita economica, innovativa, dinamica, snella, con progressiva capacità di autofinanziamento delle proprie attività e progettualità, favorendo così l’ingresso di nuovi Comuni e delle Camere di Commercio nella compagine sociale.
La caccia ai finanziamenti europei, la promozione a 360° dei prodotti e delle eccellenze territoriali, progetti di innovazione e ricerca in sinergia con il mondo imprenditoriale, i liberi professionisti, le start-up, l’università, i migliori cervelli polesani, sono versanti su cui i 50 Comuni del Polesine, anche i più strutturati, da soli, oppure la Provincia, profondamente destrutturata rispetto al passato, non possono compiere un lavoro operativo ed efficace al pari di uno strumento moderno ed innovativo, dall’approccio manageriale e non burocratico, come un’agenzia vocata e specializzata nella promozione di opportunità di crescita economica per il territorio e soprattutto di nuova occupazione per le giovani generazioni.
Ricette semplicistiche come quelle proposte da Trombini (liquidazione del Consvipo) e Bergamin (fuga dal Consvipo ed isolamento del Capoluogo) sono pertanto da rigettare. E’ ora di cambiare passo.
Julik Zanellato
Segretario Provinciale del Partito Democratico