VENEZIA 9 settembre 2015 – Il Pd sull’azzeramento degli enti strumentali: “Un colpo di mano accentratore ed antidemocratico: invece di provvedere con una legge di riordino ci si limita a cancellare i vertici appena rinnovati”
“Un vero e proprio colpo di mano con il quale Zaia e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità decisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Zaia che ne provvederà a nominare i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd il progetto di legge 21, a prima firma Zaia, con il quale si fanno decadere presidenti e consigli di amministrazione di consorzi di bonifica, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofilattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia, si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pieno spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistificazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di provvedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”.
“Nella relazione del Pdl – spiegano Graziano Azzalin, Stefano Fracasso e Piero Ruzzante – è riportato che, ‘in attesa che venga approvato il disegno di legge di riordino e razionalizzazione degli enti strumentali regionali e in considerazione delle difficoltà che il processo riorganizzatorio in corso presenta, si propone di bloccare il rinnovo degli organi collegiali e monocratici dei suddetti enti’, peccato che nel testo di legge si dica una cosa diversa, ovvero che ‘decadono’, quindi si tratta di quanti già sono in carica, e che il tutto è fatto ‘per ridurre le spese di funzionamento’, così come è stato aggiunto in un secondo momento, a dimostrazione che non si tratta dello scopo della legge ma solo di una scusa che viene apposta in modo posticcio per nascondere altre intenzioni”.
“Fra l’altro – aggiungono ancora Azzalin, Fracasso e Ruzzante – se fra i vertici degli enti che vengono azzerati con un colpo di mano ve ne sono sì alcuni già commissariati o in attesa di rinnovo, molti sono invece freschi di nomina o elezione. Il caso più lampante è quello dei consorzi di bonifica, che sono stati rinnovati con regolari elezioni nove mesi fa. Anche in questo caso è bene essere chiari. Il primo problema dei consorzi di bonifica è che non sono stati messi nelle condizioni di funzionare ed il tutto è iniziato proprio con la legge di riordino del settore approvata propagandisticamente alla vigilia delle elezioni del 2009 ed alla quale non sono stati apportati nei cinque anni della prima giunta Zaia i necessari correttivi, preferendo agire con soluzioni estemporanee per tamponare in qualche modo le evidenti e continue problematicità. E ora, invece di provvedere con una legge di riordino, ci si limita a cancellarne i vertici appena rinnovati con regolari elezioni: bella democrazia, bel modo di amministrare. Non si risolvono i problemi ma si rimuove chi li mette in evidenza. Dobbiamo temere che per risparmiare il presidente proponga anche una legge per azzerare l’opposizione in consiglio?”.