L’iniziativa “Matteotti e la crisi dell’Europa” che si è svolta a Fratta sabato 25 giugno, all’indomani del voto sul referendum dell’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea, è stata molto intensa e partecipata. L’incontro nato dalla felice intuizione di associare la figura di Matteotti a temi di grande attualità come l’odierna crisi dell’Europa ha visto la collaborazione di diverse persone sia nella fase dell’ideazione che nella fase di organizzazione, accomunate dalla consapevolezza che i valori di Giacomo Matteotti sono caratterizzati da una estrema modernità e dalla condivisione dell’importanza che continuino a costituire un momento di riflessione e di elaborazione, anche come linee guida su cui fondare nuove e più solide relazioni tra i membri dell’Unione Europea.
L’On. Diego Crivellari e l’On. Giulia Narduolo hanno preliminarmente illustrato la proposta di legge volta al riconoscimento della Casa Museo G. Matteotti come monumento nazionale. Un passaggio importante per attribuire il giusto valore simbolico ad un luogo che ha visto nascere e concretizzarsi l’azione politica di Giacomo Matteotti. L’On. Diego Crivellari ha definito il martire polesano come un “europeista anti litteram” che viaggiava, parlava le lingue, aveva contatti con l’Inghilterra, il Belgio e Austria e Germania, e ne ha sottolineato l’impegno democratico, antifascista e riformista.
Nel suo intervento la Prof.ssa Mara Morini dell’Università di Parma, ha sottolineato come populismo e antieuropeismo siano una reazione all’incapacità di riformarsi e di adeguarsi alle sfide che la storia ci propone, mentre per incontrare il favore delle masse occorre dimostrare una capacità innovativa e risolutiva che va oltre alla mera azione contingente. La mancanza di politiche del lavoro, di risposte al fenomeno dell’immigrazione e la lotta alla disuguaglianza sociale non fanno altro che inasprire i toni e deteriorare il difficile percorso di coesione europea
Particolarmente toccante la lettura della relazione del Prof. Mario Quaranta, affidata al Prof. Gianpaolo Romanato, contenente un’attenta analisi di G.Matteotti come politico ed amministratore moderno, lungimirante l’attenzione dimostrata al mondo della scuola e ai problemi del mondo contadino. La sua lotta intransigente al fascismo, senza compromessi e mediazioni, il suo rapporto privilegiato con il laburismo inglese, collocano il deputato socialista in una indubbia dimensione europea.
Un ringraziamento speciale a tutte le persone, che hanno partecipato ed hanno ascoltato con interesse gli interventi, a conferma che il pensiero di Matteotti dal punto di vista sociale, il suo spirito riformista e la sua ricerca di una uguaglianza sostanziale che non ammetteva né tollerava discriminazioni e prevaricazioni di sorta, possono costituire dei validi criteri ispiratori delle politiche dell’Unione Europea.
Valeria Gotti
Segretaria Circolo PD di Fratta