Rovigo 6 settembre 2017 – Alla ripresa dell’attività politica dopo la pausa estiva ci chiediamo che cosa possiamo aspettarci per i mesi a venire dall’Amministrazione Bergamin e dalla sua maggioranza.
I nodi da sciogliere sono sicuramente tanti, in primis il tanto discusso Lodo Baldetti, che ha “tenuto banco” in queste settimane afose e sul quale il Sindaco ha preannunciato una proposta di soluzione per il mese corrente, con il contributo di Alessandro Duò di ASM S.p.A.. Una soluzione “segretissima” che non ha meritato nessuna sorta di confronto con il Consiglio Comunale seppure la questione stia paralizzando, da mesi, la vita amministrativa della città.
Il Piano Mercatale sarà un altro “piatto forte” dell’autunno: un’amministrazione sola contro tutti, si direbbe, visto che i commercianti ambulanti pare non gradiscano la soluzione prospettata dall’Assessore Paulon nei mesi scorsi, supportato dal Sindaco. Ma nel frattempo si fa sotto il Centro Commerciale La Fattoria che propone di espandere le proprie attività trovando un plauso, quasi imbarazzante, di alcuni consiglieri di maggioranza che sembrano non aver capito cosa sta succedendo al centro storico di Rovigo ed arrivano, con le loro dichiarazioni, quasi all’offesa nei confronti dei piccoli commercianti.
E ancora:
Il cosiddetto Piano del Traffico, proposto e poi congelato più volte, senza il quale diventa difficile pensare anche al nuovo Piano del Trasporto Pubblico… ma, nonostante tutto, la maggioranza consigliare ha avuto fretta di approvare la delibera per il completamento della Passante Nord;
La Fondazione Cultura, apparentemente rinata sulle ceneri Beltotto, con un nuovo Assessore al comando che nei mesi scorsi si è occupato di ben altro, portando alla città risultati tutt’altro che significativi, e che dovrebbe ora orientare il nuovo ente verso l’impegno dichiarato dal Sindaco di candidare la città a Capitale Europea della Cultura entro il 2020;
Il Piano degli Interventi, che dovrebbe fissare le aree di ulteriore espansione e trasformazione urbanistica ma del quale non si vede ancora nulla all’orizzonte;
L’Università in centro, da anni sperata e dichiarata ma sin qui pura chimera, legata al completamento di alcuni lavori che dipendono da una progettualità ben definita, sulla quale la Fondazione Cariparo, prima di sborsare altri fondi, ci vuol vedere chiaro;
E l’elenco potrebbe allungarsi, purtroppo. C’è da augurarsi che finalmente sulle questioni importanti la Giunta smetta di navigare a vista con la sua maggioranza al seguito ma accetti il confronto, quello democratico e “politically correct” sin qui sempre negato anche nei dibattiti consigliari. C’è pure da augurarsi che chi ha tentato, in maggioranza, in qualche occasione, di sfilarsi per essere coerente con le proprie radici politiche e ideologiche faccia un salto di qualità e non continui a permettere che passi tutto in Consiglio Comunale, anche ciò che va contro il buon senso, il rispetto e la dignità della persona e della democrazia. E c’è anche da augurarsi che si apra una nuova stagione anche per l’opposizione dove i protagonismi, i distinguo e le battaglie personali lascino lo spazio a ragionamenti più condivisi e concreti che guardino davvero al bene e al futuro di una città, che vorremmo completamente diversa da quella attuale.
Noi lavoreremo in questa direzione, per una politica chiara che rinneghi opacità e trasversalismi, che aggreghi e non divida e che consenta di costruire una proposta politico-amministrativa nuova e vincente, aperta ai contributi della società civile della città, al mondo del lavoro, alle categorie economiche, all’associazionismo. Una proposta politico-amministrativa che dia nuova dignità ad un capoluogo oggi reso passibile di facile denigrazione a causa di una amministrazione che non risolve i problemi e che si affida soltanto a slogan e populismo.
Giorgia Businaro e Andrea Borgato
Consiglieri Comunali del PD