Il deputato Crivellari del Partito Democratico tra i promotori: <dobbiamo sostenere le piccole imprese, occorre una riforma che dia certezze sulle regole e sviluppo>.
ROMA 28/10/2015 – <Alla presenza del sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanza, on.Pierpaolo Baretta, che conosce approfonditamente la questione, abbiamo cercato di dare avvio ad un percorso di condivisione ed analisi per dare soluzioni ai balneatori italiani, oggi palesemente in difficoltà. Gli stabilimenti balneari e le aziende ad uso turistico-ricreativo di piccole o media entità, costituiscono una realtà fondamentale per il sistema turistico nazionale, una vera e propria eccellenza dell’offerta turistico ricettiva italiana. Per questo abbiamo deciso di costituire un intergruppo tra deputati e senatori, aperto a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per sollecitare e supportare il Governo nell’emanazione di una legge di riordino della materia e nella ricerca in sede europea di una soluzione che consenta alle nostre imprese di svolgere la propria attività con serenità e con le certezze necessarie per continuare ad investire>.
Così il parlamentare polesano del Partito Democratico on.Diego Crivellari tra i promotori e presente alla prima riunione dell’intergruppo parlamentare al Senato della Repubblica a sostegno delle piccole imprese turistico balneari.
<I piccoli non devono essere penalizzati – ha continuato Crivellari – e allo stesso modo dobbiamo trovare una soluzione in merito ai canoni pertinenziali. Il tessuto economico coinvolto, come è visibile in Veneto, è estremamente vivo e pronto ad investire. La loro peculiarità derivante da oltre cento anni di storia è unica nel panorama europeo, nella maggior parte dei casi sono strutture gestite a livello familiare con una forte tradizione alle spalle, piccole imprese individuali o società di persone che offrono i servizi di spiaggia, di piccola ristorazione e di intrattenimento e svolgono il ruolo importante di tutela dell’ambiente naturale costiero e di pulizia estiva ed invernale degli arenili. Tali aziende si sono sviluppate nel secolo scorso attraverso le iniziative ed i sacrifici di piccoli nuclei familiari, che hanno gradualmente e costantemente trasformato le loro strutture fino a portarle a livelli di grande qualità e di forte richiamo per il turismo nazionale ed internazionale.
Sulla base di recenti dati, nel territorio nazionale sono attualmente operativi circa 30.000 stabilimenti balneari, che in media occupano durante la stagione estiva non meno di 300.000 addetti, ai quali vanno aggiunti gli occupati dell’indotto, ovvero degli esercizi pubblici e commerciali che vino a stretto contatto con gli stabilimenti stessi, che nel complesso hanno mantenuto livelli occupazionali accettabili anche durante la dura crisi economica. L’incertezza normativa subentrata a seguito della direttiva Bolkestein, le procedure di infrazione aperte nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione della stessa, la conseguente abolizione del rinnovo automatico delle concessioni – ha sottolineato Crivellari – ha gettato le imprese in una situazione di estrema confusione, ha bloccato gli investimenti ed ha messo in ginocchio tutto l’indotto. Per questo abbiamo deciso di costituire un intergruppo per chiedere risposte concrete e una riforma normativa del settore>.