“Zaia non è il salvatore della Lessinia, è ridicolo, se non offensivo anche nei suoi confronti, pensare che non sapesse niente della proposta di tagliare il Parco. In Consiglio regionale non si muove foglia se lui non è d’accordo, credere che fosse all’oscuro di un progetto così impattante fa ridere. Al massimo finge di non sapere e non so quale delle due cose sia più grave. In ogni caso, come solito costume, pensa di scaricare le responsabilità sui firmatari del Pdl, per ergersi a difensore del territorio. Territorio che la Lega ha massacrato per anni. Questo giochino però non funziona più, sarà la mobilitazione popolare a costringere la Giunta a fare retromarcia, come accaduto con la riforma delle Ater”. A dirlo, all’indomani della manifestazione, quasi 10mila persone, in difesa del Parco della Lessinia, è il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin. “È stato un momento straordinario di partecipazione, a conferma che l’insensibilità ambientale di Zaia è lontana dal sentire dei veneti. La spending review va fatta sugli sprechi, non sulle aree protette e sull’ambiente, dove occorre investire. Ma la posizione in materia della Lega e dei suoi alleati è ben chiara, non c’è bisogno di fare alcun appello: prima la riduzione del Parco Colli, quindi il commissariamento pluriennale degli Enti, che non ha portato un solo risultato positivo, poi trasformati in poltronifici per amici degli amici, incuranti della rappresentanza politica dei territori, adesso il taglio di duemila ettari del Parco della Lessinia. E niente di tutto questo è stato fatto all’insaputa di Zaia, ma con il suo benestare”.
Graziano Azzalin – Consigliere PD Veneto