ROMA 29/06/2016 – Interrogazione del Parlamentare del Partito Democratico dopo il caso della bambina minorenne sposata per i debiti contratti dalla famiglia.
<Sembra che la pratica dei matrimoni forzati coinvolga oggi, nella sola Italia, tante giovani donne e bambine costrette a subire violenze fisiche e psicologiche, segregazioni, stupri, scompensi psichici e della salute, sequestri e rimpatrio forzato nei Paesi d’origine e tragicamente a volte la morte. Ho chiesto al Ministro dell’Interno se dispone di analisi e di statistiche relative all’incidenza di questo fenomeno e quali strategie il Governo italiano intenda mettere in atto per prevenire e contrastare la diffusione della pratica dei “matrimoni forzati”>.
Con queste parole il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari ha interrogato il Ministro Alfano dopo il caso di un matrimonio forzato con il coinvolgimento di un minore. < Nei giorni scorsi, la stampa – ha continuato Crivellari – ha dato notevole risalto alla vicenda di una bambina di soli dodici anni, una ragazzina originaria del Bangladesh, costretta a sposare un uomo adulto lo scorso 2006.
La vicenda processuale legata a questa dolorosa vicenda, ha portato ad oggi alla condanna a tre anni per maltrattamenti in concorso al padre e alla matrigna della ragazzina, che ora risiedono nella provincia di Rovigo, mentre l’ex “marito”, un commerciante di trentasette anni, trasferitosi in altra città del nord, è stato invece condannato a otto anni e dovrà rispondere anche dell’accusa di abusi sessuali. Secondo quanto la giovane ha esposto a suo tempo agli inquirenti, i genitori – all’epoca commercianti a Ravenna – si erano indebitati per acquistare della merce e proprio la necessità di un prestito aveva condotto al matrimonio forzato.
Le “nozze” sono poi state celebrate nel 2006 quando, secondo i documenti evidenziati dall’accusa, la giovane aveva appena dodici anni. Il caso – ha concluso Crivellari – è emblematico di un fenomeno che lo Stato deve considerare e analizzare in profondità, il Governo non può tollerare che simili situazioni accadano. Dobbiamo intervenire>.