Crivellari e Romeo, quindi, puntano il dito contro Bergamin, definito «maldestro emulo del sindaco di Padova Bitonci»: «Siamo solidali con Luca e Simone e non comprendiamo l’atteggiamento di un sindaco che dovrebbe avere l’unica missione di applicare la norma e di garantire l’effettiva eguaglianza dei cittadini, non certo quella di trasformare un momento così importante in una ennesima ribalta mediática, introducendo sulla scena anche le esternazioni del noto “assessore alla Rivoluzione” del comune di Urbino. Qui non si tratta di chiamare in causa un presunto diritto all’obiezione di coscienza, ma di firmare una delega, un mero atto formale. Il sindaco può farlo subito, lasciando un attimo da parte la propria fede leghista secondo e ricordandosi dovrebbe essere il sindaco di tutti».
NOZZE GAY Critiche del parlamentare Crivellari e della capogruppo Romeo
4 settembre 2016 -NOZZE GAY Critiche del parlamentare Crivellari e della capogruppo Rome «Bergamin cerca pubblicità» lo difende l’assessore Corichi: «II potere di delega spetta al sindaco, è lui che decide. «Oggetto di scherno di aperto boicottaggio»: sarebbe questo, secondo l’onorevole Diego Crivellari e la capogruppo Pd in consiglio comunale Nadia Romeo, l’atteggiamento del sindaco Massimo Bergamin di fronte alle unioni civili. Sotto accusa ci sarebbe la nota a sorpresa, diramata dal primo cittadino, contenente il laconico annuncio della delega a Vittorio Sgarbi per la celebrazione dell’unione di Simone Bovolenta e Luca Vettorello, in programma per sabato 17 settembre.
Una mossa a sorpresa, dal momento che i due avevano già scelto come celebrante proprio Nadia Romeo. Che, da parte sua, ha immediatamente sottolineato come «sarebbe la prima volta che un sindaco nega la delega a celebrare un matrimonio alla persona scelta dagli sposi, non capisco nemmeno se sia possibile farlo». La risposta arriva, per via indiretta, dal vicesindaco Ezio Conchi, che pur dribblando la questione più ampia con un «sono in ferie, non ho parlato con il sindaco e non ho seguito la vicenda», ribadisce come «a parte gli assessori che sono già di fatto delegati, negli altri casi il potere di delega è in capo al sindaco ed è quindi una sua libera facoltà decidere se e a chi affidarla».