A chiederlo il Gruppo PD con un’interrogazione che ha il consigliere Graziano Azzalin come primo firmatario.
“Il Veneto ha fatto il possibile per aiutare le Regioni in maggiore difficoltà, in particolare la Lombardia, mettendo a disposizione posti letto nelle terapie intensive per fronteggiare l’emergenza Covid-19? E quanti? Decine di pazienti lombardi sono stati ricoverati in Toscana, Puglia, Sicilia e perfino in Germania: Zaia ci dica cosa e quanto è stato fatto qua”. A chiederlo i rappresentanti del Partito Democratico con un’interrogazione che ha il consigliere Graziano Azzalin come primo firmatario, ma sottoscritta dal capogruppo Stefano Fracasso e dai colleghi Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis.
“Non vogliamo grandi discorsi, ma numeri: i dati, giorno per giorno, sull’occupazione dei posti letto di terapia intensiva dal 21 febbraio 2020 ad oggi, quanti sono sono stati messi a disposizione di pazienti di altre regioni e il motivo di eventuali rifiuti. Sono domande a cui è doveroso dare risposte. Lo stesso sindaco di Brescia si è domandato come mai quasi nessun lombardo è stato accolto in Veneto, nonostante l’appello dei primari di Terapia intensiva della Lombardia a superare i confini fra regioni, considerando prioritari i criteri di vicinanza geografica e l’ordinanza del 4 marzo della Protezione civile che prevedeva la messa a disposizione obbligatoria di risorse umane, strumentali e tecnologiche rispondenti alle urgenze”. Inclusi i posti letto, che in Veneto tra gli esistenti e quelli attivati durante l’emergenza, hanno raggiunto quota 825. “Fortunatamente – sottolineano gli esponenti democratici – il tasso di saturazione è sempre stato lontano. Secondo i dati della piattaforma Prosafe, a metà marzo, su 1708 contagiati Covid ammessi in 92 reparti di Terapia Intensiva ben il 38,4% si trovava in Lombardia contro il 3,5 del Veneto. Eppure dal 24 marzo al 3 aprile non risulta che la centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario Cross abbia smistato in Veneto una parte dei 116 pazienti Covid lombardi, trasferiti invece altrove. Le eccezioni sono poche, come Peschiera, che al 28 marzo ospitava 16 persone provenienti dalle province di Brescia e Mantova, diventate 10 il 9 aprile. Sono numeri oggettivamente bassi, su cui è necessario fare assoluta chiarezza”.
Graziano Azzalin – Consigliere regionale PD