Rovigo 3 ottobre 2016-Le dichiarazioni di Andrea Borgato e di Gianfranco Munari sulle assenze della consigliera Calo’ sono l’ennesimo regalo a Bergamin da parte di un centrosinistra che non ha ancora imparato la lezione inflitta dall’elettorato rodigino 15 mesi fa.
Ci si divide anche sul nulla, in modo del tutto strumentale, pur di conquistare un po’ di spazio sui media e di disporre di palcoscenici personalistici.
Così però non si fa gioco di squadra e si concedono agli avversari politici immense praterie da cavalcare.
Munari e Borgato, considerati i ruoli ricoperti, avrebbero potuto chiedere opportuni chiarimenti all’interno del PD rodigino o all’interno del gruppo consiliare, anziché prestare il fianco a una indecorosa polemica avviata dal presidente del consiglio comunale Avezzù, sempre meno super partes nel suo ruolo istituzionale e sempre più prono a spalleggiare il Sindaco nullafacente di Rovigo.
Arrivare a teorizzare un deficit di opposizione o l’assenza di un programma del nostro gruppo consiliare da parte del Gruppo Bachelet è paradossale, in quanto Andrea Borgato, in qualità di presidente del Bachelet, bacchetta se stesso nella veste di consigliere comunale ed il programma per la città è quello presentato agli elettori nella primavera del 2015, ancora attualissimo in tutti i suoi punti e che assieme avevamo condiviso.
Anziché dare addosso ad una ragazza che negli ultimi mesi ha avuto difficoltà a conciliare l’impegno istituzionale con le proprie esigenze lavorative ed alimentare tempeste in un bicchier d’acqua, lavoriamo per non allontanare i giovani dalla politica e per rispettare uno spirito di squadra necessario a costruire una vera alternativa politica all’amministrazione Bergamin, che sta condannando la città ad un declino sempre più marcato.
La Segretaria PD Unione Comunale Rovigo
Tosca malagugini