Venezia 10 gennaio 2018 – Intervento del consigliere Graziano Azzalin: Per Zaia l’autonomia è poter fare come gli pare, utilizzando le istituzioni per fini di parte alla faccia di trasparenza e pluralismo
Se il buongiorno si vede dal mattino, non si prospetta un bel 2018 per il Consiglio regionale, che è poi l’assemblea rappresentativa di tutti i veneti. Il nuovo anno si è infatti aperto con uno sfregio alle regole, a quella lealtà su cui si basa il funzionamento delle principali istituzioni democratiche. Con l’elezione a vicepresidente di Barbisan la Lega si appropria di tutti i ruoli della Quinta commissione, in un anno cruciale per la sanità con l’avvio dell’Azienda Zero, il rinnovo del Piano sociosanitario e delle schede ospedaliere. A questo si aggiunge la nomina del Commissario della stessa Azienda Zero. Dopo le brutte figure rimediate in tema sanitario negli ultimi mesi, su tutte l’opposizione alle vaccinazioni obbligatorie, stiamo superando ogni limite: la sanità pubblica viene gestita come un mercato delle vacche per ottenere vantaggi elettorali.
È evidente che ognuno di questi passaggi avviene su espressa decisione di Zaia: già aveva chiesto a Barbisan di passare all’opposizione e lui aveva subito obbedito, dichiarandolo pubblicamente. Quanto è avvenuto è un giochino offensivo e i protagonisti, il governatore per primo, dovrebbero vergognarsi. La sua è una concezione padronale delle istituzioni, quando gli fa comodo si presenta come presidente di tutti che vuole andare oltre minoranze e maggioranze, come ha fatto in occasione del referendum per l’autonomia giusto per portare a casa il quorum salvo poi fare man bassa su tutto. Sono queste le garanzie che diamo ai veneti in tema di trasparenza e pluralismo delle istituzioni?