Rovigo, 12 gennaio 2017 – Le maggioranze politiche della città capoluogo, Rovigo, e della seconda città della provincia, Adria, sono ormai in frantumi, come denotano gli esiti del recente rinnovo del Consiglio Provinciale.
Con quale autorevolezza Bergamin e Barbujani possono assumere il compito di trainare il resto del Polesine in una fase di delicata transizione dalle vecchie province alle nuove aree vaste?Siamo di fronte ad un vuoto di classe dirigente, confermato anche dal fatto che la contesa alle provinciali si è svolta senza alcun confronto sugli obiettivi amministrativi dei prossimi due anni.Il Presidente Trombini sembra sempre più svogliato nel portare avanti il governo dell’amministrazione provinciale, ormai totalmente nelle mani dei dirigenti, ovvero dei burocrati.Anche una problematica semplice come quella della prosecuzione dei servizi ai ragazzi disabili da parte del Centro diurno Essagi di Badia Polesine stenta a trovare una soluzione.Sarebbe utile aprire un dibattito pubblico sugli obiettivi di governo che la Provincia si pone per i prossimi anni, non solo in riferimento ai servizi di sua stretta competenza (in particolar modo viabilità provinciale e strutture scolastiche per l’istruzione pubblica di secondo grado) ma anche in relazione alle sue partecipazioni in società ed enti di secondo grado (in particolar modo CUR, Interporto, CENSER e CONSVIPO).Chiedo, pertanto, a Trombini di esplicitare pubblicamente le priorità che intende porre al centro del suo programma di governo per il 2017 e il 2018, colmando un vuoto di idee e di iniziative ormai assordante.Julik ZanellatoSegretario Provinciale del Partito Democratico