Questa sera 25 giugno e poi il 30 giugno con quella del direttivo provinciale si farà un esame del risultato elettorale. Una cosa è certa: Julik Zanellato non si dimetterà. Il segretario polesano dei democratici l’ha detto fin da subito che non sarebbe stato questo l’epilogo. «Non credo che il Pd a Rovigo si meriti di nuovo di andare a rinnovo dopo due anni di congresso. Ne va della sua stabilità». Il deputato Diego Crivellari e il consigliere regionale Graziano Azzalin, a caldo, hanno richiesto una riflessione profonda pur senza scadere nella caccia alle streghe. E su questo Zanellato è concorde: «Verrà aperto un confronto franco. Va affrontata una discussione seria sui numeri e sulle ragioni che hanno portato a questi risultati. Da lì secondo me il gruppo dirigente deve ripartire con un progetto a medio o lungo termine. Ci sono tutte le condizioni per ripartire e mettere in campo buoni progetti politici». Il segretario assicura che in Polesine, diversamente da quel che accade a Padova e a Venezia, non soffia un vento di tempesta: «C’è un’atmosfera serena. Detto questo è chiaro che nei prossimi giorni valuteremo il percorso da intraprendere. C’è la necessità di ricompattarsi e di avere una maggiore verve innovativa, nel senso che dobbiamo costruire nel medio e lun go periodo funzioni a tutti i livelli Serve un lavoro politico di qualit; che richiede un duro impegno nell’ai tività del Pd. Non credo che queste partito abbia bisogno di fare ur congresso. Se ci saranno le condizio ni per ripartire uniti, da parte mia c'( tutta la disponibilità a proseguire i mandato». Non si seguirà dunqut l’esempio del segretario regionale «De Menech ha ritenuto di dovei mettere sul tavolo le dimissioni. Ma i tal proposto è stato chiaro, si tratta d una situazione regionale che nor deve riflettersi nelle sedi locali. Nor ha senso farsi ancora la guerri all’interno. Credo sia più utile confrontarsi in maniera concreta seppur serena».
Ripartire con buoni progetti
- Articolo pubblicato:25 Giugno 2015