Il distinguo, l’uscita “de facto” dalla maggioranza dei tre Consiglieri provinciali di centrosinistra di Lunedì 6 luglio, non è solo un atto politico meditato e sofferto per la sua portata ma rappresenta tutto il disagio che purtroppo l’Ente Provincia più incoerente, illogico e diciamo fantasioso in senso negativo, d’Italia purtroppo per il Polesine rappresenta. Si è compiuto un passo verso una maggiore chiarezza su una gestione presidenziale che vorrei definire opaca, perché sin dal primo momento non ha mai rispettato il programma che la lista di maggioranza dei Consiglieri aveva proposto, non ha mai consentito reali rapporti di correttezza e condivisione con chi avesse un minimo di spirito critico. L’esempio più lampante è l’accanimento su alcuni problemi come quelli riguardanti l’importantissimo comparto della Pesca che coinvolge migliaia di famiglie, alla cui risoluzione, determinante è stata la partecipazione ed il voto dei Consiglieri Siviero Pd, Mazzuccato Civica e Martello PD(tre su cinque); consigli e voto che ha visto più e più volte (aldilà dei proclami) la mancata partecipazione dei consiglieri della Lega Bonin e Beltrame e un presidente con tutto l’apparato burocratico dell’Ente messi in minoranza.
Voto che vista la valenza generale dell’argomento in qualsiasi organo elettivo normale e non normato come le attuali province, avrebbe portato alla corretta ed inevitabile sfiducia al Presidente.
Ne abbiamo quindi un immagine, una rappresentazione di un Ente autocratico volto più ad una sua fugace e poco utile sopravvivenza senza una reale e condivisa strategia d una tattica gestionale assolutamente improvvisata volta con decisioni volte più ad un effetto mediatico senza una reale valutazione delle conseguenze e reale risoluzione dei problemi conseguenti.
La rinegoziazione dei mutui era ed è una misura istituita per ricavare risorse atte a fronteggiare la crisi derivante dall’emergenza del Covid, non per rimettere in ordine il bilancio dell’Ente compromesso da continue scelte sbagliate.
Il tutto con pochi scrupoli e scarso confronto porta ad un accumulo di cariche del Presidente, sintomo del suo isolamento, che forte solo della partecipazione azionaria non di una reale strategia risolutiva lo porta ad essere: Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Consvipo defenestrando all’improvviso e senza alcun reale motivo se non l’appropriazione Il Sindaco Siviero e ad essere ora Amministratore Unico di Tlc.
Per poi dopo tutta una serie di atti fatti esclusivamente in forza della propria partecipazione azionaria chiedere ad altri Il Comune Capoluogo, alle forze sindacali …dopo averli snobbati, di proporre ed attuare risoluzioni ai problemi pratici e gestionali, non ultimo quello occupazionale, provocati.
Non c’è quindi che da ringraziare i tre consiglieri che lunedì hanno presentato il loro distinguo, di aver chiesto chiarezza sollevando definitivamente il velo su un’azione politico/amministrativa che nulla ha a che fare con i proclami di collaborazione e condivisione, anzi è solo il frutto di improvvisazione e di un decisionismo costruito da pochi elementi di un centrodestra sempre più frammentato preda di piccoli personalismi autoreferenziali.
Fa specie invece la posizione differenziata del Sindaco Pizzoli probabilmente il più coinvolto territorialmente dal continuo pernicioso accanimento nei confronti del comparto Pesca e che nulla avrebbe potuto senza l’apporto determinante dei suoi tre coerenti colleghi, che condivide ma non firma il documento presentato.
Sindaco Pizzoli la “Politica”, quella vera che lei cita, è fare ed agire “coerentemente e conseguentemente” a favore delle proprie genti e territori, molto più che l’adesione ad uno schieramento politico, alla Lega che come lei dovrebbe interrogarsi come è possibile, perseguire interessi del Territorio e continuare a puntellare la peggiore presidenza della provincia di sempre, senza perdere non solo la dignità ma anche il rispetto politico nei confronti di chi rappresentate.
Quindi ancora grazie ai tre Consiglieri, non solo per il singolo esempio ma per tutto l’impegno che profondono per svolgere al meglio quanto il voto degli amministratori ha loro conferito per l’Ente Provincia e per il Polesine, nonostante un presidente che non ha nessun alibi.
Giuseppe Traniello Gradassi