“Per le aziende di trasporto pubblico si pone un serio problema di sostenibilità finanziaria, con perdite per milioni di euro. Per questo siamo convinti che la collaborazione tra istituzioni diventi cruciale: stiamo parlando di un servizio fondamentale e perciò dobbiamo garantire le stesse risorse sia per l’anno in corso che per il prossimo, altrimenti il sistema rischia il collasso. Ma non basta. Chiediamo anche alla Regione Veneto di fare la propria parte: dimostri di voler realmente cambiare passo in termini di investimenti rispetto al passato”. È l’invito del gruppo consiliare del Partito Democratico con il capogruppo Stefano Fracasso, la vice Francesca Zottis e i colleghi Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni, al termine della seduta odierna della Seconda commissione. “Avevamo chiesto l’audizione delle aziende del trasporto pubblico al fine di capire quale fosse il quadro attuale e quali siano state le maggiori criticità emerse nella fase uno e quelle della fase due. Il lato positivo è che resta inalterato il Fondo nazionale garantendo così gli stessi finanziamenti a fronte di servizi che non si sono potuti fornire, il Governo ha poi aggiunto con il Decreto Liquidità altri 800 milioni per il Tpl. Sarà importante la velocità di erogazione da parte dello Stato e della Regione, ma ancora non è sufficiente. Per questo sollecitiamo la Giunta a dare il proprio contributo, così da assicurare il mantenimento dei servizi e la qualità offerta. Inoltre è necessario rispondere alla richiesta di molte famiglie di rimborso di abbonamenti non usufruiti, tema che non può ricadere solo sulle spalle delle aziende”.
Ma il gruppo dem avanza anche proposte per la fase 2 con una ‘normalità’ che sarà per forza di cose assai diversa: “Dobbiamo cogliere l’occasione per fare finalmente quel passo avanti di integrazione tra gomma e ferro, tariffa unica, biglietto integrato. Non possiamo più permetterci duplicazioni di linee, scarsa integrazione e, più in generale, l’ennesimo rinvio della riorganizzazione complessiva del Tpl. La revisione del Piano Trasporti e la creazione di un osservatorio che permetta un monitoraggio costante e preciso della domanda diventa ora impellente per rispondere alle criticità Covid, in modo da assicurare servizi integrati e flessibili, rispondendo alla domanda reale che è estremamente diversificata. Il trasporto scolastico per esempio richiede certezze e quindi è necessario un coordinamento immediato con le rappresentanze scolastiche e dei Comuni che non possono e non devono subire le scelte economiche e programmatorie. Infine pensiamo sia cruciale affrontare con aziende e forze sindacali il tema ‘droplet’ ed è possibile aprire un tavolo anche senza aspettare il Governo, al fine di farsi portavoce di eventuali soluzioni in concertazione con le altre Regioni, proprio come si sta facendo per altri settori”.
Gruppo consiliare PD regionale