Venezia, 19 dicembre 2016 – Crivellari e Azzalin (PD): “Università a Rovigo vitale e strategica per il Polesine: occorre rivedere lo statuto del Cur, ma ribadiamo l’importanza del ruolo delle istituzioni”
“L’università in Polesine è e rimane una realtà strategica: solo chi ha seguito distrattamente le vicende della nostra città può darne una visione negativa o cercare di descrivere una realtà che sarebbe addirittura sull’orlo del fallimento”. Ad affermarlo sono l’onorevole del Partito Democratico Diego Crivellari e il consigliere regionale Graziano Azzalin in una nota congiunta.
“Non dobbiamo dimenticare gli anni della presidenza di Roberto Tovo, espressione del centrosinistra, che hanno segnato un progressivo consolidamento delle relazioni con gli atenei di Padova e Ferrara, nonché un aumento delle iscrizioni, in un contesto di massima collaborazione istituzionale con i soci e il territori. Che l’università di Rovigo attragga studenti da fuori provincia è un dato indubbiamente positivo e una ottima base di partenza per il domani. I numeri parlano chiaro”.
Da qui il sollecito dei due esponenti del Partito Democratico: “È fondamentale che le istituzioni territoriali confermino di credere nel futuro dell’università, con scelte conseguenti e una governance adeguata ai tempi e alle nuove progettualità da mettere in campo. Portare il confronto in via quasi esclusiva sulle ‘poltrone’, è un errore di prospettiva, che non inquadra i veri problemi e rischia di dare una immagine distorta di un ente che ha dimostrato e tuttora dimostra grande vitalità. Rivedere lo statuto del Cur sembra costituire un passaggio opportuno, nei prossimi mesi, per cogliere le sfide che si preparano, senza che ciò debba peraltro prefigurare una precipitosa ritirata del pubblico nei confronti del privato: questo passaggio potrà credibilmente diventare il momento in cui provare a strutturare nuove e virtuose sinergie e provare ugualmente a rilanciare il ruolo del capoluogo e degli enti che rappresentano il territorio. L’ateneo di Rovigo per continuare a crescere ed essere la vera università del Polesine deve necessariamente trovare la capacità di intessere relazioni sempre più solide, senza pensare che l’autarchia o l’autoreferenzialità possano costituire una via d’uscita”.